I CENTO SCATTI DEL VIEUSSEUX, UN ANNO DOPO


IL GRUPPO E HA AFFIANCATO L’ILLUSTRE GABINETTO SCENTIFICO E LETTERARIO G.P. VIEUSSEUX DI FIRENZE NEL PROGETTO “CENTO SCATTI”, documentando le gemme più preziose della sua collezione attraverso le tecnologie di fotografia sferica ad alta definizione di hyphen group. Ecco il risultato.


Il progetto ha riguardato l’acquisizione in alta definizione e a 360 gradi delle opere più rappresentative dell’immenso patrimonio del Gabinetto Vieusseux, l’illustre istituzione culturale fiorentina che conserva e valorizza oltre 650.000 tra libri, riviste, giornali e materiali d'archivio del XIX e XX secolo. Si tratta di opere che, nella maggior parte dei casi, i frequentatori della biblioteca e dell’archivio, proprio per la loro delicatezza, non possono toccare o maneggiare e che invece, grazie alla tecnologia, abbiamo reso fruibili dal grande pubblico.

Noi del Gruppo E abbiamo curato il project management e orchestrato le tecnologie di Hyphen-Group, azienda di digital content management, che ha messo a disposizione anche attrezzature di altissimo livello per l’acquisizione digitale degli oggetti.

I risultati del progetto così come alcune delle opere del Vieusseux sono state presentate in anteprima durante un evento aperto al pubblico presso la sede del Gabinetto Vieusseux ovvero Palazzo Strozzi a Firenze nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2023. All’interno del digital truck di Hyphen-Group, parcheggiato eccezionalmente in piazza Strozzi, il pubblico ha potuto confrontare le splendide opere del Vieusseux, confrontando la versione fisica con quella digitale, e ha avuto l’occasione di maneggiarle digitalmente, visualizzandone le peculiarità e i dettagli senza causare alcun danno all’originale.


La nostra top 10 DEI “CENTO SCATTI”

The Yellow Book

Collezione completa del raro periodico inglese, emblema dell'estetica del simbolismo, pubblicato tra il 1894 e il 1897.  La grafica fu realizzata da Aubrey Beardsley, illustratore della Salomè di Oscar Wilde, e geniale precorritore del gusto liberty.


La macchina per scrivere di Carlo Emilio Gadda

La Underwood n. 5 del 1920 appartenuta a Gadda fa parte degli arredi con cui è stato in parte ricostruito, all’Archivio Contemporaneo, il suo studio.


La macchina per scrivere di Alberto Savinio

La macchina dello scrittore, una Olivetti M80, e la piccola scultura di Ermes che teneva sul suo tavolo di lavoro.


Libri deformati dall’alluvione del 1966

L’alluvione del 1966 danneggiò gravemente la biblioteca del Vieusseux. Fu allora che il direttore Alessandro Bonsanti istituì il Laboratorio di Restauro. Molti volumi sono tornati a essere disponili. Altri, deformati irrimediabilmente dall’acqua, sono stati conservati a testimonianza di quel drammatico evento.


Dedica di Thomas Mann a Luigi Dallapiccola

Mann dedica a Dallapiccola l’edizione italiana del suo Il giovane Giuseppe. Nella dedica, datata 20 marzo 1935, si legge: “Signore Luigi Dallapiccola, maestro di musica della nostra Monica, saluto e riconoscenza!”.


Charles Dickens, le edizioni illustrate dell’Ottocento

Alcuni anglo-fiorentini frequentatori del Vieusseux hanno lasciato in eredità al Gabinetto le loro biblioteche. In queste biblioteche non mancano mai i romanzi di Dickens, veri e propri ‘best-sellers’ dell’età vittoriana. Queste bellissime edizioni, con le celebri figure di Phiz e di altri illustratori dell’epoca, fanno parte del Fondo William John Scovil.


I ‘gialli’ di Edgar Wallace

Nel Novecento, molto richiesti al Vieusseux erano anche i libri ‘gialli’. E sempre nel Fondo Scovil ne troviamo molti di un popolare maestro del genere: Edgar Wallace.

I suoi romanzi polizieschi Furono furono fra i primi esempi di libro ‘tascabile’, pubblicati da Hodder and Stoughton, avvolti dalle celebri sovraccoperte gialle (‘Yellow jackets’).


Maschere giapponesi di Fosco Maraini

Oltre ai libri e alle fotografie dell’orientalista Fosco Maraini, il Vieusseux conserva due sue splendide maschere del teatro Nô giapponese.


Taccuini da viaggio di Alberto Arbasino

Nei suoi viaggi Arbasino annotava quanto gli serviva per redigere le sue formidabili cronache. Ecco alcuni dei taccuini che portava con sé.


Eduardo de Filippo, oggetti di scena

Un set di accessori per il trucco e i  costumi di scena: baffi finti e due ventagli. Su un ventaglio, due versi autografi di Eduardo Scarpetta: «Questo ventaglio mio che non val niente / lo riffo per 6 soldi solamente!»

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